"E' corretto che il Sindaco si preoccupi per eventuali impatti sul bilancio comunale, ma sulla vicenda COIMPO alcuni conti non ci tornavano.
Da ARPAV e Provincia abbiamo avuto conferme sulle nostre valutazioni:
- In assenza di contaminazione ambientale non si parla di bonifica del sito, ma di semplice svuotamento di materiali stoccati. Peraltro uno svuotamento solo parziale, di circa 10.000 metri cubi su 60.000 ; il costo dell'operazione è dunque almeno dieci volte inferiore alle cifre ventilate.
- Appaiono per ora confermate responsabilità della provincia nell'iter autorizzativo e pertanto il comune potrebbe rivalersi per eventuali costi sostenuti.
- Infine ci chiedevamo come si potesse trasferire un titolo autorizzativo sospeso per difetto di garanzie fideiussorie. L'ordinanza del TAR conferma che nessuna volturazione sarà possibile. Chi volesse avviare una attività su quell'impianto dovrebbe ripartire daccapo con nuova Autorizzazione Integrata Ambientale e nuova VIA. A questo punto togliamo dall'orizzonte la ricerca di una società che subentri nell'attività: gli enti locali si concentrino a obbligare il privato a ripristinare il sito e a chiudere questa vicenda in sicurezza per i cittadini senza intaccare i bilanci pubblici: il Movimento 5 stelle propone di chiedere alla procura di Firenze lo sblocco dei capitali sequestrati a COIMPO per un importo pari al costo del ripristino del sito."
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